Cedolare secca per i negozi
Il governo si impegna a confermare, con legge di Bilancio 201S, l'aliquota al10% per le locazioni a canone calmierato e a estenderla agli immobili commerciali.
Prorogare anche per il 2018 la cedolare secca al 10% sugli affitti a canone calmierato e valutare l'estensione della tassazione forfettaria anche alle locazioni degli immobili commerciali. Sostenere gli investimenti, non solo quelli privati in beni strumentali, ma anche quelli pubblici che verranno incentivati consentendo un maggiore utilizzo degli avanzi di amministrazione. Rivedere gradualmente il meccanismo del cosiddetto super ticket sanitario per contenere i costi a carico degli assistiti che si rivolgono al sistema pubblico. Promuovere l'occupazione a tempo indeterminato per i giovani attraverso la decontribuzione del lavoro. Finanziare il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. E ovviamente sterilizzare le clausole di salvaguardia sulle imposte indirette che da sole peseranno per 15,7 miliardi sui conti pubblici (circa l'80% della manovra). Sono questi gli impegni che il governo dovrà cercare di mantenere nella prossima legge di bilancio e a cui è stato vincolato dalla risoluzione di maggioranza approvata ieri da camera e senato. Palazzo Madama prima e Montecitorio poi hanno espresso ciascuno un doppio sì sull'autorizzazione al governo allo scostamento dal pareggio di bilancio (la correzione strutturale indicata ad aprile era dello 0,8% e ora è stimata allo 0,3%) e sulla nota di aggiornamento al Def senza incidenti di percorso nonostante i timori alla vigilia del voto. Il senato ha dato il via libera con ampio margine (serviva la maggioranza assoluta) alla relazione con cui il governo ha chiesto al parlamento l'autorizzazione allo scostamento dal programma di rientro dal deficit (181 sì e 107 no). Anche Mdp ha votato a favore, mentre non ha partecipato al voto sulla risoluzione di maggioranza alla nota di aggiornamento al Def, nonostante l'apertura del governo sulla revisione del super ticket. Identico percorso alla camera. L'aula di Montecitorio ha espresso 358 sì e 133 no. La risoluzione sulla nota di aggiornamento al Def, per la quale era necessaria la maggioranza semplice, è stata invece approvata dal senato con 164 sì, 108 no e un astenuto. Alla camera i sì sono stati 318 e i no 135. Tra gli impegni richiesti all'esecutivo dalla maggioranza, oltre allo stop totale alle clausole di salvaguardia per il 2018, anche quello «a proseguire la politica di sostegno alle famiglie e di contrasto alla prolungata tendenza al calo demografico, valutando la possibilità di potenziare il sistema degli assegni per i figli a carico, anche procedendo alla necessaria razionalizzazione degli attuali istituti». Si chiede inoltre di «continuare a promuovere una nuova governante dell'area euro, volta a conferire una maggiore centralità alla crescita economica e all'occupazione, sostenendo l'introduzione di strumenti comuni di stabilizzazione, quali ad esempio un sistema di assicurazione comune contro la disoccupazione per l'area euro, che mitighi gli effetti delle Huttuazioni cicliche sulle finanze pubbliche dei paesi colpiti dagli shock, introducendo una concreta misura di protezione sociale europea». E ancora, «nel rispetto di quanto previsto dalle procedure europee e dai criteri stabiliti dalla legislazione vigente», la risoluzione della maggioranza chiede di posticipare «il termine previsto per accedere al beneficio del ristoro» per i risparmiatori delle banche in crisi. Soddisfazione per l'impegno a prorogare la cedolare secca è stata espressa da Confedilizia che nei giorni, alla luce proprio dei dati contenuti nella nota di aggiornamento (evasione tributaria diminuita del 42% e propensione all'inadempimen to ridotta del 40%, grazie alla tassazione sostitutiva) aveva chiesto al governo di prorogare la riduzione dell'aliquota al 10% per i contratti a canone calmierato. Per il presidente, Giorgio Spaziani Testa, «una cedolare anche per le locazioni non abitative restituirebbe redditività a un investimento che l'ha del tutto persa».









